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al testo di Marco Montoncello
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Esiliato
in un fronte che è solo futuro Frugare da lontano Il mio umano scorso Avvicinando una fragranza zuppa di costume nell’ormai presa di sussistere Quando la palpebra si arrende nella moria di mia via si infonde la mestizia Isolato ed esiliato immergo la mia proiezione in lacrimosi bicchieri di rosso E in un momento mi ritrovo tra il vivere e l’esistere esiliato sperduto tra creatura e muratura |
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